Vendemmia 2013

Resa uva per ettaro: 60 Q.
I vigneti sono esposti a  sud e sud-ovest e sono a circa 180 m. slm. Hanno  un'età di circa 27 anni.
Il terreno è argilloso e calcareo con  vene di sabbia. 

Il Falerio Aurora è fatto con uve Trebbiano 60%, Passerina 20% e Pecorino 20%.

Le uve sono state  raccolte a mano separatamente. Il Pecorino il 11-9, il Trebbiano il 14-9 e la Passerina l'18-9. Le uve sono state direttamente pressate con una pressa pneumatica. Il mosto ottenuto è stato raffreddato a circa 10° ed è  decantato per 12-18 ore. E' stato poi spillato per togliere la parte più fecciosa, e inoculato con mosto già in fermentazione spontanea. La fermentazione, a temperatura controllata (18°-20°), è durata circa 20 giorni; è seguito un travaso di sfecciatura e due travasi prima dell'imbottigliamento. Il vino filtrato a 0,45 micron è stato imbottigliato il 27 marzo 2014.

Bottiglie prodotte: n. 6650


Giallo paglierino con riflessi verdi ampi e lucenti.
Naso immediato e disinvolto con un registro di profumi freschi e familiari come la buccia di mela Golden e il fieno accompagnati da accenni di melone bianco e finocchietto selvatico.
In bocca l’acidità generosa e fertile è il motore dello sviluppo gustativo; il corpo sodo, snello e sinuoso si muove agile sul palato e chiude in allungo con il consueto finale sapido e pulito.
È il vino della bella stagione da gustare su piatti che coniugano il pesce con le verdure come una classica pasta con zucchine e gamberetti. 


Analisi:
  • alcool: 12,93% vol.
  • acidità totale: 5,20 g/l
  • anidride solforosa totale: 0,078g/l
  • acidità volatile: 0,59 g/l
  • estratto secco: 20 g/l
  • Glucosio e fruttosio 0,20 g/l
L'eticheta, opera dell'artista Carlo Marchetti, rappresenta l'azienda da cui si innalza il mitologico carro dell'Aurora.



Vendemmia 2012


Resa uva per ettaro: 70 Q.
I vigneti sono esposti a  sud e sud-ovest e sono a circa 180 m. slm. Hanno  un'età di circa 26 anni.
Il terreno è argilloso e calcareo con  vene di sabbia. 

Il Falerio Aurora è fatto con uve Trebbiano 50%, Passerina 30% e Pecorino 20%.

Le uve sono state  raccolte a mano separatamente. Il Pecorino il 21-8, il Trebbiano il 29-8 e la Passerina l'11-9. Le uve sono state direttamente pressate con una pressa pneumatica. Il mosto ottenuto è stato raffreddato a circa 10° ed è  decantato per 12-24 ore. E' stato poi spillato per togliere la parte più fecciosa, e inoculato con mosto già in fermentazione. La fermentazione, a temperatura controllata (18°-20°), è durata circa 20 giorni; è seguito un travaso di sfecciatura e un travaso prima dell'imbottigliamento. Il vino filtrato a 0,45 micron è stato imbottigliato il 21 marzo 2013.

Bottiglie prodotte: n.10000

Alla vista è giallo paglierino da manuale.

Al naso è molto diretto con le sue varie e sfaccettate tonalità dell’erba appena tagliata, di mela golden, di mandorla verde.

In bocca ha un ingresso suadente, il suo corpo sferico, elastico e giustamente polposo scivola senza sforzo sul palato con un incedere fluido e continuo con un finale sapido, puntuale nel restituire le sfumature vegetali.
Vino ideale per tutti le preparazioni che prevedono un connubio fra i cereali e le erbe spontanee; provate con un delicato risotto alle ortiche o una sfiziosa torta rustica ripiena di cicorie amarognole.


Analisi:
  • alcool: 12,56% vol.
  • acidità totale: 4,90 g/l
  • anidride solforosa totale: 0,077g/l
  • acidità volatile: 0,58 g/l
  • estratto secco: 20,8 g/l
  • Glucosio e fruttosio 1,16 g/l
L'eticheta, opera dell'artista Carlo Marchetti, rappresenta l'azienda da cui si innalza il mitologico carro dell'Aurora.

Il vino




Vendemmia 2011



Resa uva per ettaro: 70 Q.
I vigneti hanno un'esposizione sud e sud-ovest e sono a circa 180 m. slm ed hanno un'età di 25 anni.
Il terreno è argilloso e calcareo solcato da vene di sabbia. 

Il Falerio Aurora è fatto con uve Trebbiano 50%, Passerina 30% e Pecorino 20%.


Le uve, raccolte separatamente e a mano, sono direttamente pressate con una pressa pneumatica. Il mosto ottenuto è raffreddato a circa 10° e decanta per 12-24 ore; viene poi spillato per togliere la parte più fecciosa, e inoculato con mosto già in fermentazione. La fermentazione è a temperatura controllata (18°-20°) e dura circa 20 giorni. Segue un travaso di sfecciatura e un travaso prima dell'imbottigliamento. Il vino filtrato a 0,45 micron è stato imbottigliato il 5 aprile 2012.
Bottiglie prodotte: n. 6600


Il colore del vino è giallo paglierino con luminosi riflessi verdognoli.

Ha un naso giovanile e disinvolto giocato su profumi fruttati di cedro con intriganti sfumature vegetali di fieno e oliva verde e aromatiche di aneto e anice.

Al palato ha un attacco secco e fresco, si distende in una progressione snella e vibrante, esibendo unità espressiva e chiude senza cedimenti con un finale molto pulito e rinfrescante.

Semplice e autorevole, è il vino giusto per molti piatti della cucina vegetariana come una frittata con gli asparagi o con le ortiche.




Analisi:
  • alcool: 12,93% vol.
  • acidità totale: 5,50 g/l
  • anidride solforosa totale: 0,078g/l
  • acidità volatile: 0,51 g/l
  • estratto secco: 21 g/l
  • Zuccheri riduttori 0,17 g/l
  • pH 3,74
L'eticheta, opera dell'artista Carlo Marchetti, rappresenta l'azienda da cui si innalza il mitologico carro dell'Aurora.

I vitigni



Trebbiano: presumibilmente originario del bacino orientale del mediterraneo, si è diffuso dapprima in Italia e poi in Francia (Ugni Blanc). Nel nostro paese viene principalmente coltivato nel Centro e nel sud Italia. Nel nord viene coltivato limitatamente ad alcune aree calde e soleggiate. Nelle Marche è stato uno dei vitigni maggiormente coltivati mentre attualmente la sua coltivazione è in restrizione a vantaggio di altri vitigni autoctoni e di nuova introduzione. Il vino ottenuto da questo vitigno si presenta di colore paglierino, di buona acidità, ma non molto caratteristico dal punto di vista aromatico visto il suo carattere "neutro". Per migliorare le caratteristiche organolettiche, soprattutto sotto il punto di vista aromatico, è preferibile l'uvaggio con altri vitigni migliorativi. Si presta molto bene per la produzione di vini passiti o per produzioni tradizionali quali il "Vino Cotto".

Passerina: vitigno appartenente alla grande famiglia dei trebbiani, è considerato autoctono dell'Italia centro-orientale. Ha trovato il suo areale di diffusione soprattutto nelle Marche e, sotto altre denominazioni, in Abruzzo e in Romagna. Va ricordato come sia stata dimostrata scientificamente la sua identità con il Pagadebito gentile di Romagna. Con la trasformazione della viticoltura promiscua in specializzata, avvenuta negli anni '60, la sua diffusione ha subìto una contrazione a favore del Trebbiano Toscano, vitigno più produttivo ma decisamente meno valido dal punto di vista qualitativo. Vitigno dotato di buona produttività e di un buon livello qualitativo delle uve, soprattutto per quello che riguarda la componente acidica. Il contenimento delle rese produttive potrebbe migliorare il livello zuccherino dei mosti. La sua ricchezza nella componente acidica permette la spumantizzazione, sia con il metodo Charmat che con quello classico. La versatilità di questo vitigno ha favorito la sua introduzione nella DOC "Offida", in cui, oltre alla tipologia "Spumante", ritroviamo anche quelle "Vino Santo" e "Passito".

Pecorino: è una vecchia varietà, probabilmente di origine marchigiana, anche se limitatamente diffuso in alcuni areali dellíUmbria e dell'Abruzzo. Nel tempo dimenticato e confinato nelle zone pedemontane delle provincie di Macerata ed Ascoli Piceno, recentemente riscoperto, si è diffuso anche in altri areali marchigiani in cui viene coltivato per la sua precocità di maturazione e per le sue proprietà di donare una maggiore struttura ai vini bianchi. Tra i vari casi di sinonimia esiste anche quello di "Vissanello" (dalla località Visso - MC) che testimonia l'adattabilità e la diffusione storica di questo vitigno nelle aree interne. Appartiene al gruppo dei "vitigni italici", cioè tutti quei vitigni caratterizzati da un grappolo più o meno serrato, di medie-piccole dimensioni, dotati di una piccola ala e di un residuo pistillare prominente sull'acino. Le caratteristiche analitiche dei mosti sono caratterizzate da una elevata acidità totale, associata ad un'altrettanta elevata gradazione zuccherina e da profumi primari caratteristici.